Impossibile descrivere i sentimenti provati, il nodo allo stomaco e il groppo alla gola.
Le lacrime trattenute a fatica nel ripercorrere tutto, il dolore rinchiuso dentro,
lo spaesamento, il non riconoscere e il non riconoscersi più. Ascoltare il monologo di
Giorgio Felicetti è stato come leggere il proprio diario, come se l’artista avesse scava
to dentro ognuno di noi, scovando ogni singolo istante vissuto, ogni dolore, ogni paura,
ogni lacrima. Ed è stata una catarsi, una purificazione, come se improvvisamente il
dolore chiuso dentro avesse trovato uno spiraglio di libertà e speranza. Non è stato solo uno spettacolo, ma il più bel dono di condivisione che questo autore potesse farci”.
Paola Gerini, maestra, Camerino.
Giorgio Felicetti non devi dire grazie…(mi permetto di darti del tu..)…perché siamo noi a ringraziarti, noi che l’abbiamo vissuta…tutta, dal momento in cui il mondo come lo conoscevamo è finito…le “botte”, l’evacuazione, gli alberghi, il ritorno, le roulottes, l’attesa delle SAE…e volersi ostinare a credere a una parvenza di normalità.
E poi il lavoro che non c è più, il continuare a rasare il prato sotto casa rotta.
Non sapere se siamo a,b,c,d,e, né dove mettere quel poco da salvare dopo la sentenza:
demolizione…ecco tutto questo è sotto gli occhi da ormai 4 anni, quotidianamente,
eppure ci si abitua. Lo vedi tutti i giorni e non ci fai quasi più caso. Perché la ferita non si chiuderà, ma impari a conviverci. Non senti più nemmeno tanto dolore. Lo sopporti, ormai fa parte della vita stessa, e passerà in secondo piano, perche’ la vita va avanti:
i figli, la burocrazia, la “quotidianità”. Non c è più tempo per ricordarsi che siamo stati al centro di un cambiamento biblico. Finché non arriva qualcuno a ricordartelo con uno spettacolo, e lo fa con semplicità e allo stesso tempo veemenza, con dolcezza ma forza, rimettendoti davanti tutto, facendoti sanguinare la ferita e sentire un dolore atroce che non sentivi da tempo, troppo tempo. Ma io ti ringrazio. Mi sbilancio a dire: a nome di tutti, che se oggi quella ferita è tornata a sanguinare e fa ancora male, è perché non siamo ancora morti!!! Sei riuscito a descrivere tutto quello che abbiamo passato e che non dimenticheremo mai, con semplicità e potenza narrativa straordinarie. Toccante.
Intenso. Immenso.
Michele Boldrini, Monte Cavallo
C’è tanta emozione in quest’intenso viaggio teatrale dentro il terremoto. È una cruda linea che conduce il racconto, che Felicetti chiama “il treno sotterraneo”, che quando
parte non avvisa e spacca l’Italia in due, da sud a nord.
Non fa sconti Felicetti. Va dritto in faccia alla realtà e ti scuote, passando per il sorriso asciutto di chi è rimasto senza niente, se non il potersi guardare negli occhi, terrorizzati, dopo le grandi scosse subite, proseguendo attraverso i dubbi di chi è rimasto e chiede:
“cosa ne sarà di me adesso?”.
Tremano. Le terre. l’Italia tutta. E tremi tantissimo anche tu a guardare questo spettacolo, con le unghie conficcate nelle braccia incrociate per non lasciare andare le emozioni, che Felicetti interpreta magistralmente, entrandoti dentro, fin nel profondo.
È uno spettacolo che t’inchioda al muro, un muro pericolante, fatto di quelle pietre che sono la storia italiana, perchè questo non è un affare solo marchigiano, ma di noi tutti.
Grazie Giorgio Felicetti, per avermi dato la possibilità di far riaffiorare dalla mia coscienza tutto quel vuoto, finalmente dopo quattro anni di denti serrati.
Che bisogna anche potersi lasciar andare, per guarire.
Andate e lasciatevi andare.
Anna Marzoli, architetto, Castelsantagelo sul Nera
A Caldarola di Macerata, stasera ci sono tornata dopo un sacco di tempo e ho trovato
un centro storico spettrale, ancora profondamente ferito dal terremoto del 2016.
Rincorrevo da più di un anno lo spettacolo di Giorgio Felicetti la terra tremano, e l’ho beccato qui. E in questa storica piazza, sotto il castello ferito, dove i muri crepati delle case e gli intonaci sgretolati sono diventati assordante scenografia, ho provato sulla mia pelle il potere catartico del teatro.
La terra tremano è un pugno allo stomaco, e Felicetti dà vita con assoluta maestria a uno spettacolo liberatorio che strappa sorrisi e commuove fortemente!
E, come il grande teatro, è senza tempo, universale.
Strameritato il Premio Nazionale “Franco Enriquez” per il teatro.
Cercatelo! Andate a vederlo, se potete! Non perdetevelo!
Viva Giorgio Felicetti e La terra tremano!
Viva il teatro!
Laura Vico, Jesi
29 agosto 2020, Caldarola, ho assistito a la terra tremano.
Il luogo, assai suggestivo, con le ferite ancora aperte sui muri.
Ero trepidante, uno spettacolo che aspettavo da tempo.
Beh…Mi sono sentita prima sollevare, poi ho viaggiato con gli occhi, con le orecchie, con la pelle, in tutti i luoghi dei terremoti d’Italia, raccontati dall’attore e autore Giorgio Felicetti con una passione e una verità impressionanti. Ho visto e sentito la distruzione delle case, la paura e gli occhi delle persone, la disperazione e spesso, troppo spesso, la morte. Poi ho pianto, ed ho sofferto, per tutti i terremotati, ormai trasparenti, inesi stenti, inascoltati e dimenticati. Non hanno più voce, ma hanno in comune una sola cosa, come dice l’attore: quello sguardo e quegli occhi con dentro una crepa profonda.
Grazie, è stata una serata di grande teatro, una grande interpretazione, un testo bellissimo, e vero, tutto vero!!!
lo non dimenticherò mai questa serata, come non dimenticherò mai quelle date, quei giorni, quei mesi, non dimenticherò mai il silenzio assoluto che si respira “dopo”.
Non perdetevi questo spettacolo!
Applausi a GIORGIO felicetti e a tutti / suoi collaboratori.
Barbara Salcocci, Tolentino
Non ve lo perdete per nessuna ragione al mondo!
Bellissimo! Il teatro è la persona, sono i suoi nervi, corde tese, che trasmettono un’energia che cattura totalmente chi ascolta! E quel silenzio, che parla!
Grande Giorgio Felicetti!
Serenella Marano
Ringraziamo Giorgio Felicetti per lo spettacolo meraviglioso di ieri, e ringraziamo tutte le persone che sono venute, è stato bellissimo vedere la sala piena e la commozione delle persone a fine spettacolo.
Pro Loco Ussita7.1
Da queste latitudini, ricordando quei giorni, quando, dal mio posto di lavoro cercavamo
di organizzare un possibile supporto psicologico. Mi hai fatto piangere!
Non vedo l’ora di tornare ad ascoltarti, ed emozionarmi ancora.
Mariagrazia Ombrosi, Ancona
Adesso posso dire: io c’ero, ad ascoltare…indimenticabile…bellissimo!!
Adriana Landi
Che meraviglia Giorgio! Quello che hai scritto e il modo in cui l’hai scritto.
E quanto è pieno tutto questo, in questo tempo di Vuoto.
Annamaria Ghirardelli, attrice È stato un grande privilegio ed onore vederla per ben 2 volte, nella piazza di Visso e nella chiesa container a Monte Cavallo, ogni volta cosi diverse emozioni.
Grazie di cuore per tutto questo.
Maria Nives
Uno spettacolo che ci ha profondamente coinvolto, provocandoci una serie di emozioni, una voglia di rivolta contro l’indifferenza delle Istituzioni.
Forte e significativo il contenuto. Bravissimo l’attore.
Teresa Garofolo, Valeria Casarotti, Antonio D’Anna. Milano
Grande Giorgio Felicetti!!! Interpretazione fantastica e forti emozioni!!!
Valentina Pellegrini, Milano
Intenso, sincero. Uno spaccato doloroso da narrare. Grazie!
Annarita C. Milano
Poesia, denuncia, mito, racconto. Bravo, molto bravo, bravissimo!
C. Palazzi, Milano
Noi c’eravamo il 24 agosto, nel centro Italia.
E stasera a teatro il vissuto è stato potente come allora, la commozione è forte.
F. Ghirelli, Milano
Complimenti! Abbiamo visto Arquata del Tronto, Castelluccio, e stasera abbiamo provato le stesse emozioni provate lì. Grazie!
Camilla, Milano
26 ottobre 2018, LA TERRA TREMANO a Milano, la mia città, la vostra terra, stasera
così vicine, così forti. Grazie Giorgio Felicetti per le emozioni che ci hai trasmesso.
I. G. Milano
Quarant’anni di storia del nostro Paese che le scuole dovrebbero conoscere, anche tramite questa toccante rappresentazione. Grazie.
Antonella e Rossella, Milano
Dio perdona, la natura no, e l’uomo continua a sbagliare.
Grazie Giorgio Felicetti, sempre splendido.
Marta, Milano
Un groppo in gola…emozioni, ricordi, la rabbia che riaffiora. Per non tremare più!
Mara, Milano
Bellissimo spettacolo, toccante, emozioni molto, molto, molto intense! …e rabbia.
Bisogna ripeterlo di fronte a chi di competenza!
Joyce, Milano
Quando i “grandi” riflettori si spengono, resta il vero sostegno.
Grazie anche al teatro come questo, “si resiste”, sempre.
E la terra tremano, ma restiamo un po’ più fermi. Tutti insieme.
Gilberto, Sara, Sonia. Milano
Ho avuto la pelle d’oca per un’ora e mezza.
Forse in questi casi il corpo parla meglio della testa. Grazie mille.
Alessandra, Milano.
Molto forte e intenso, e molto coinvolgenti alcuni passaggi, come l’arrivo e la descrizione delle scosse! Fortissima la scena della polvere. Era doloroso e bellissimo.
J. R. Milano
A volte ci si dimentica quanto siano importanti le piccole cose della vita.
Poi una sera vai a teatro…
Bruno, Milano
Mi ha emozionata profondamente. Il tremore della terra, il silenzio!
Recitato magnificamente. Per sempre nel cuore. Grazie!
Katia S. Milano
Molto emozionante, non immaginavo si potesse “vivere” attraverso questo spettacolo,
il dramma di tante persone.
Maggie, Milano
Davvero “toccante”…bravissimo!
Paolo e Luisa, Milano
Bravo! E grazie per una “storia” che nei sentimenti conosciamo molto poco!
Sara, Milano
Uno spettacolo molto importante.
Bisogna fare in modo che non si perda la memoria di questi accadimenti.
Marino, Milano
Il boato della terra rimane dentro, ma la forza della gente lo può vincere.
Paolo, Milano
Peccato che esperienze così siano patrimonio dei pochi che frequentano i teatri.
Chi dovrebbe intervenire invece, se ne frega. Grazie comunque!
Emilia, Milano
Forti emozioni per tutto lo spettacolo, e ricordi vivissimi…
Complimenti per quanto hai saputo trasmettere, grazie!
Antonello, Milano
Giacomo Leopardi, Natura:
“immaginavi tu forse, che il mondo fosse fatto percausa vostra?”
Bravissimo Felicetti!
Piergiorgio, Parma.