“SE SMUOVI LA TERRA VIENE SEMPRE FUORI QUALCOSA”
Ne era convinto Enrico Mattei che trivellò il suolo italiano alla ricerca di nuove fonti energetiche. Ne è convinto Felicetti che scava nella storia dell’imprenditore alla ricerca dei motivi della sua tragica morte.
Ci sono tanti modi per raccontare una storia. Ad esempio Felicetti ritaglia frasi e parole da dichiarazioni ufficiali e le appende a un filo, scandisce la narrazione utilizzando fulcri di senso e capitoli significativi. Ad esempio non si accontenta delle fonti ufficiali e del “già noto” ma vuole sentire di persona, indagare tra amici, familiari, nel tentativo non dichiarato di avvicinarsi alla verità – forse. Ad esempio non si limita alla superficie e alle “certezze” individuate dalla magistratura ma impasta le mani nel fango e lo rimesta – novello demiurgo – per dar forma alla figura del suo protagonista: Enrico Mattei.
…Nel fango di quelle campagne – idealmente – Felicetti comincia la sua ricerca, fatta di interviste, carte giudiziarie, referti. E confronti, dialoghi, testimonianze di chi – ancora in vita – è in grado di offrire l’immagine del Mattei autentico. Felicetti intesse un dialogo di sicuro effetto con Valentina Bonafoni sul palco e pure con il pubblico in platea, anche perché la storia è di quelle che tutti sanno ma nessuno conosce e che non trova posto nei libri. Forse un tentativo di rimozione dalla memoria collettiva? Felicetti illumina con la luce dei riflettori quegli interessi politico-economici che si intrecciano attorno alla figura di Mattei, un uomo un po’ mascalzone, un po’ umorale, un po’ guascone (quando deve richiedere una scorta in seguito a minacce di morte vuole solo ex-combattenti partigiani). Ed oggi sembra quasi che la sua figura fatta di luci e ombre sia il simbolo dei vizi e delle virtù italiane: fu nepotista e innovatore, corruttore e benefattore, alla sua morte non lasciò molto alla moglie, forse troppo impegnato a far risollevare la testa all’Italia post-bellica da non avere neppure il tempo di raccogliere per sé. Attentato o fatalità quello schianto nel fango di Bescapé che ne segnò la fine? Felicetti non scioglie del tutto il nodo – anche se il suo giudizio è chiaro – ma ci lascia in mano il capo del filo da tirare per disfarlo d’un sol colpo.
Luca Pantanetti – Whipart
“MATTEI: VITA E ASSASSINIO” GRANDE SUCCESSO DI PUBBLICO PER LO SPETTACOLO- INCHIESTA DI GIORGIO FELICETTI
Lunghissimo e internabile l’applauso finale per lo spettacolo teatrale su Enrico Mattei ideato e interpretato da Giorgio Felicetti.
Felicetti, artista marchigiano recentemente insignito di una medaglia dal Presidente della Repubblica Napolitano per il valore civile di precedenti sue opere, ha raccontato con grande bravura la vita di Mattei condottiero d’impresa, protagonista della storia del lavoro e dell’Italia che si riscatta dalla tragica guerra fascista e dalla povertà, inventore della politica energetica italiana. Ha anche ricostruito, con un racconto teso e vibrante, sulla base di una lunga ricerca di testimonianze e soprattutto sui materiali prodotti dal Tribunale di Pavia, la tragica morte conseguente all’attentato di cui Mattei fu vittima il 27 ottobre 1962 sui cieli di Bascapè.
Uno spettacolo di forte impatto emotivo su un grande marchigiano e italiano quale è stato Enrico Mattei, seguito con grande partecipazione e coinvolgimento da un pubblico numerosissimo, composto anche da tantissimi giovani … questa straordinaria prova di bravura e di passione civile di Giorgio Felicetti.
Igino Colonnelli
Presidente Sezione ANPI “24 Marzo”
GIORGIO FELICETTI PORTA ENRICO MATTEI NEI TEATRI
Dopo il clamoroso sucesso ottenuto con l’anteprima a Civitanova, ora lo spettacolo “Mattei” è arrivato a Matelica.
Lo spettacolo è stato fortemente voluto proprio a Matelica dalla famiglia Mattei, presente a Civitanova ed entusiasta del lavoro di Felicetti…
Felicetti, che ha scritto il testo di questo spettacolo insieme al drammaturgo Francesco Niccolini, è qui protagonista di una prestazione strabiliante, mostrando una maturità artistica assoluta, sia come autore di un’opera profonda e dai contenuti di altissimo valore civile, sia come interprete dalle capacità istrioniche incredibili, interpreta per un’ora e venti minuti tutti i personaggi della vicenda narrata – alla fine se ne contano ben quarantasei – con una facilità davvero sorprendente.
Cronache Maceratesi